Serafino Niccolini

Il 5 ottobre 2020 Serafino Niccolini è deceduto. Serafino è stato per 34 anni capobanda del Corpo Musicale “Giuseppe Verdi” di Serravalle Pistoiese. Rappresentava la banda stessa: alle sfilate si cercava con lo sguardo inevitabilmente quel signore distinto e un po’ autorevole che suonava quella piccola tromba.
Serafino è stato un virtuoso nel suonare il flicornino, uno strumento che richiede tecnica, studio, preparazione continua e doti naturali. Un grande solista, direbbero alcuni, ma sempre pronto ad aiutare anche le altre bande in difficoltà di organico. Tutte le bande della provincia – e non solo – lo sapevano bene e lo cercavano perché la sua presenza era una sicurezza per ogni Maestro.
Non basterebbe questa pagina ad elencare tutte le manifestazioni a cui ha partecipato, gli attestati di benemerenza e di fiducia, gli applausi che ha preso come solista per tanti, tanti anni. Fra le tante cose è impossibile non ricordare l’onorificenza a Cavaliere della Repubblica nel 1993.
Nel 2012 fu protagonista del concerto tenuto in onore dei suoi 70 anni in musica.
Con l’avanzare dell’età, Serafino si è ritagliato un posto meno impegnativo all’interno della Banda ed è passato ad uno strumento più agevole, ma la sua disponibilità, il senso del dovere e la voglia di fare buona musica non sono venute meno e sono state di stimolo per i giovani musicanti. Serafino ha infine dovuto prendere l’inevitabile decisione di smettere di suonare, anche se non completamente, perché ha voluto che il suo amato flicornino passasse di mano, donandolo ad un giovane musicante della banda.
Ha dedicato tutta una vita alla musica, ed in musica ha voluta chiuderla. Suo ultimo desiderio era di salutare tutti noi con le note dell’Ave Maria di Schubert, pezzo che aveva inciso anni addietro, e che è stato ascoltato durante la messa , lasciandoci stupiti e commossi: “Amici, vi lascio con dispiacere” sono state le sue parole.
Il ricordo fatto da due dei suoi “ragazzi”, Davide e Paolo, ha messo in luce il suo lato umano, descrivendolo non solo come maestro di musica, ma anche come amico pronto a sostenerli nelle difficoltà.
Struggente è stato il silenzio fuori ordinanza suonato ai lati della bara, dopo il quale Serafino è partito per andare a suonare da qualche altra parte.